
sono iniziati. In questi ultimi due giorni di Consiglio regionale, Vendola e la maggioranza hanno cercato fino allo stremo di far passare norme che erano giochetti elettorali per la moltiplicazione dei voti e dei consensi, ben nascoste dietro la strumentalizzata necessità di stabilizzare il personale precario della sanità. Più noi ci opponevamo alla parte “elettorale” dell’omnibus, più la sinistra ci accusava di remare contro la stabilizzazione dei lavoratori.
Con il nostro voto favorevole all’art. 32 sulla internalizzazione del personale (purtroppo per i lavoratori non si tratta di stabilizzazione) abbiamo sgombrato il campo dagli equivoci.
Così la sinistra è stata scoperta e disarmata: abbiamo ottenuto il ritiro del Piano delle coste, poi il nostro senso di responsabilità e il nostro amore per la Puglia hanno privato l’omnibus di norme dannose ed elettorali, lasciando in vita solo le norme realmente necessarie ai cittadini: dalle misure sull’acquisto delle protesi, a quelle sulle nomine dei direttori generali; dal controllo sui bilanci alle proroghe e scadenze ineludibili. Norme peraltro tardive, che andavano confermate per la parte che era già in vigore nel 2005 e incrementate fin dall’inizio della legislatura, tanto che in questi 5 anni le abbiamo sollecitate e proposte ben dieci volte alla Giunta Vendola e alla maggioranza ma ci sono state sistematicamente respinte al mittente.
Non è da ieri che conosciamo i nostri polli: Vendola e la sinistra, come sempre, in aula ci danno atto del contributo positivo dell’opposizione, anche per assicurarsi i nostri voti e farci desistere dall’ostruzionismo, ma fuori con l’opinione pubblica, specie in campagna elettorale, si auto attribuiscono ogni merito. Mai come in questo caso sarebbe una ennesima bugia: dai banchi dell’opposizione è arrivata la notte scorsa la proposta di votare subito l’articolo sulle internalizzazioni e questa norma tanto attesa dai lavoratori è stata votata a favore anche da noi.
Detto questo, siamo lieti per i pugliesi che questa legislatura sia finita e non possiamo che augurare alla Puglia un futuro migliore”.
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