lunedì 22 febbraio 2010

CHI E' ROCCO PALESE? - BIOGRAFIA

Nato ad Acquarica del Capo (Lecce) il 31 dicembre 1953, nel 1981 si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Bari ove si è successivamente specializzato in Chirurgia Generale (1988) e Chirurgia d’urgenza e Pronto Soccorso nel (1992).
Autore di 51 pubblicazioni scientifiche (in collaborazione) inerentiargomenti
di Chirurgia (Clinica Chirurgica - Bari - Dir. Prof. Mario Rubino).
Autore con il Prof. G. Bonomo del testo ”Il Dipartimento di Emergenza” (Aspetti Organizzativi - Legislativi - Assistenziali) 1992.

Aiuto di Chirurgia Generale (Ospedale di Gagliano del Capo) dal 1991.
Direttore sanitario dell’Ospedale di Gagliano del Capo dal 1993 al 1995.
Componente della conferenza permanente per l’emergenza
sanitaria presso la Prefettura di Lecce (Settore Protezione Civile - Responsabile Colonnello Sari).

Vice Sindaco dal 1990 al 1993 del Comune di Acquarica del Capo (Lecce) e successivamente Consigliere nello stesso comune.

Segretario Aziendale e Dirigente Provinciale della FISOS - CISL dal 1988 al 1995.
Consigliere Regionale nella 6° Legislatura, Presidente della Commissione Consiliare (Servizi Sociali e Sanità) dal 1995 al 1997.

Eletto all’unanimità Segretario Politico al 1° Congresso Regionale del C.D.U. il 07 gennaio 1996. Capo Gruppo C.D.U. in Consiglio Regionale dal 26 aprile 1996 al 12 settembre 1997.

Eletto Vice Presidente della G. R. con delega al ”Bilancio - Economato - Ragioneria - Finanze - Controlli Interni - Riforme Istituzionali - Rapporti con il Consiglio” nella seduta del Consiglio regionale del 29 settembre 1997. Rieletto Consigliere Regionale nelle liste di Forza Italia nella tornata elettorale del 18 aprile 2000 conseguiva quasi 29.000 voti di preferenza.

Rieletto nuovamente nella tornata elettorale del 3-4 aprile 2005 con 28549 preferenze.

E’ stato Assessore Regionale alla Programmazione - Bilancio - Economato - Ragioneria - Finanze - Controlli Interni e di Gestione.

Attualmente riveste il ruolo di Presidente del Gruppo di Forza Italia alla Regione Puglia.

IL MIO IMPEGNO
Basta con le illusioni, con l’inefficienza, con gli sprechi. Basta con le bugie. Basta con le chiacchiere.
La Puglia merita di più, merita un futuro concreto: non si costruisce il futuro con le chiacchiere, ma con il lavoro di ogni giorno, con i
risparmi di una sana gestione, con gli stessi sacrifici ed il senso di responsabilità di un buon padre di famiglia.
La Regione non è il luogo in cui coltivare sogni, ma è il luogo in cui le scelte di chi governa decidono del futuro di tutti i pugliesi.
Un esempio? Pensiamo alla scelta di sospendere e modificare il piano rifiuti della vecchia legislatura: la conseguenza sono i rifiuti in strada di questa estate, sono i servizi più cari, sono le discariche che continuano a riempirsi e ad avvelenare l’aria e la falda e ad arricchire i famosi signori delle discariche che forse hanno santi in paradiso a dispetto dei pugliesi.
Un altro esempio? La sanità che da cavallo di battaglia si è rivelato un cavallo di Troia pieno di bugie variamente assortite ad improvvisazione, malaffare ed incompetenza.
Delle promesse fatte non ne è riuscita mezza!
La Regione in questi anni – pensateci – si è specializzata nella fuga dalla realtà, nell’evitare accuratamente di misurarsi con i fatti e con i problemi veri inventando sempre nuovi e falsi problemi, così tanto per distrarci.
Si è discusso di acqua pubblica – quando mai in Puglia fosse privata – quando il problema è l’acqua che si perde dai tubi rotti, quella che manca agli agricoltori o i depuratori che non funzionano e inquinano il mare e la falda: e meno male che piove!
Si discute di energia nucleare, si discute di immigrazione, si discute a bella posta solo di questioni nazionali fuorché dei problemi dei pugliesi e di come risolverli.
Purtroppo, ne abbiamo viste tante che quasi ce ne dimentichiamo, ma oggi conviene aver memoria: come ad esempio delle tante nomine spartite a tavolino, i tanti direttori nominati e revocati, gli esperti piovuti dal cielo ad occupar poltrone e consulenze d’oro. Che peccato aver promesso trasparenza, moralità, buona gestione, e che faccia tosta continuare ad abusare della memoria dei pugliesi.
La questione oggi è sostanzialmente questa: si può continuare a giocare con le parole sul nostro futuro.
Lasceresti il destino della tua azienda nelle mani di un poeta, di un illusionista o ti affideresti ad un professionista, ad una persona seria che conosce i problemi?
Affideresti i tuoi soldi a chi promette di costruirti una casa, ma non ha la più pallida idea di come si faccia, o ti affideresti invece ad un’impresa seria e a tecnici capaci?
I sacrifici dei pugliesi, le loro tasse, il loro lavoro, non possono essere sprecati, non più.
La Regione riceve miliardi di euro dallo Stato e dall’Unione europea e non deve far altro che utilizzarli in modo efficiente, migliorando gli ospedali, realizzando opere, aiutando le imprese, investendo in agricoltura e nella tutela del territorio: la Regione deve imparare a servire i propri cittadini e non a prenderli in giro.
La riforma sanitaria è la più dolorosa e violenta presa in giro che i pugliesi abbiano mai subito.
La Puglia ha fatto 1 miliardo di euro di debiti per l’incapacità di chi ha promesso senza conoscere, di chi ha sognato di avere capacità e competenze ed invece ci ha trascinato in un mare di mala gestione e di debiti.
Dove sono i nuovi ospedali, le macchine, gli strumenti, i servizi che avremmo dovuto avere, che avremmo dovuto comprare con questo fiume di denaro pubblico?
Perché non si ricorda ai pugliesi che la sanità è il principale compito della regione, che ¾ del bilancio regionale servono solo per la sanità ed anzi non bastano?
Perché non si dice che da una sana gestione possono venir fuori i soldi per aiutare chi ha più bisogno, che senza sprechi avremmo potuto fare nuovi investimenti e creare nuova occupazione?
Perché nessuno ha il coraggio di dire ai pugliesi che questo fiume di denaro sprecato, questo fiume di denaro perso, dovremo ripagarlo a suon di tasse?
Perché non si dice ai pugliesi che il 2013, non tra 20 anni, ma dopodomani, la Puglia non avrà più i miliardi di euro dell’Unione europea e dovremo camminare sulle nostre gambe?
La questione cruciale è il futuro e come vogliamo arrivarci, se vogliamo arrivarci aggiustando la macchina, riparando i problemi o sperando invece che qualcuno ci dia un passaggio su un tappeto volante.
I prossimi anni sono decisivi, dovremo spendere presto e bene questi soldi realizzando opere e non feste, dando lavoro e non elemosine, dovremo risparmiare e non fare altri debiti: abbiamo tre anni di tempo e non possiamo perderci in chiacchiere.
Ogni euro perso, restituito all’unione europea perché non siamo stati capaci di utilizzarlo, è un’opera in meno, è un insulto al buon senso, è una pietra contro il nostro futuro e non quello lontano, ma quello che dovremo affrontare domani.
Rifiuti, sanità, infrastrutture, lavoro, agricoltura, che cos’ha fatto la regione in questi ultimi anni?
Cos’ha fatto di quello che avrebbe dovuto fare?
In cosa è cambiata la sanità, come sono migliorati i servizi, le strade,i trasporti, quanto si è fatto per le imprese, per il lavoro, per l’agricoltura, questa è la domanda che cancella le illusioni, questa è la domanda che ogni pugliese deve farsi.
Nella migliore delle ipotesi si è continuato quanto avviato nella precedente legislatura.
La regione deve fare ciò che serve, deve amministrare bene le risorse ed i servizi pubblici, deve realizzare opere, non deve, non può sperperare complicando per giunta la vita ai suoi cittadini.
E’ giunto il momento di rimboccarsi le maniche, è giunto il momento di scendere dal palcoscenico e di mettersi a faticare perché la Puglia merita un futuro concreto, non di essere presa in giro.
Solo per non dimenticarcene: quando non si mantengono le promesse, non se ne possono fare di nuove, ma si deve render conto di quelle non mantenute.
Rocco Palese


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