SeL ribadisce che il Pd non rispetta i patti e conferma Introna. Losappio: "Sono cambiati i rapporti di forza nel centrosinistra: ne prendano atto"
Maniglio o Introna? Dilemma non da poco nonché ago di una bilancia che potrebbe determinare assetti e rapporti futuri tra i maggiori partiti del centrosinistra pugliese. Il Pd Puglia continua a pressare per ottenere la presidenza del Consiglio regionale. È Antonio Maniglio il candidato dei democratici che non arretrano di un passo: il presidente Vendola ha fatto la giunta di testa sua, scegliendo sì sei assessori del Pd come gli era stato chiesto, ma quasi tutti uomini e donne di cui conosce vita, morte e miracoli. Ovvero, di cui ha piena fiducia e per i quali non ha nemmeno dovuto consultare il partito.
Ora, però, il segretario regionale Sergio Blasi e i suoi compagni puntano i piedi perché la metà della delegazione di maggioranza nell’assise è rappresentata proprio dal Pd. Perciò, mugugnano, è giusto che si dia il rispetto dovuto a numeri, preferenze e scelte dei pugliesi.
Il movimento di Vendola, però, non intende subire ulteriori imposizioni dal partito che voleva eliminare il riconfermato presidente pugliese per far spazio a Michele Emiliano prima, e a Francesco Boccia poi. In più, non si tratterebbe nemmeno di una richiesta così assurda quella di Sinistra Ecologia e Libertà viste le percentuali delle ultime consultazioni: al 20,7% del Pd si contrappone un 15,5% ottenuto dalla somma dei voti di SeL e Puglia per Vendola, la lista civica a sostegno del governatore.
Proprio oggi lo hanno ribadito durante la conferenza stampa di presentazione del gruppo consiliare regionale anche i dieci eletti di SeL e i due assessori esterni, Alba Sasso e Nicola Fratoianni. “Sono cambiati i rapporti di forza all’interno del centrosinistra”, ha dichiarato il capogruppo di SeL Michele Losappio, “è bene che se ne prenda atto. Non c’è più politicamente un’azionista di riferimento della nostra maggioranza. Ci può essere numericamente ma non politicamente”. Senza mezze parole Losappio ha evidenziato ancora una volta che “in Puglia la coalizione di centrosinistra ha vinto perché il candidato presidente era Vendola, altrimenti avrebbe perso come nella maggioranza delle regioni italiane”.
E poi, gli accordi erano quelli: sei assessorati e vice presidenza di giunta al Pd e presidenza del consiglio a SeL.
“Il confronto andrà avanti”, come ha ribadito l’assessore alle politiche giovanili Fratoianni. E domani potrebbe essere la giornata decisiva. In mattinata Sergio Blasi si riunirà con i sei assessori Pd per discutere e arrivare possibilmente a una strategia comune. La riunione precede, infatti, un’incontro ben più importante che il segretario Blasi terrà con il presidente Vendola alle 12.30. È molto probabile che in quella sede si arrivi alla ricucitura dell’ultimo strappo tra le due forze di maggioranza.
Se così non fosse, si preannuncia una vera e propria battaglia che Blasi vuole affrontare in maniera unitaria. Dopo l’incontro con Vendola, ha fissato una riunione con gli esponenti delle varie correnti democratiche pugliesi. Affinché si riesca a fare sintesi e si eviti la dolorosa spaccatura evidenziata durante il periodo delle primarie.
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