Onofrio Introna è il nuovo presidente del Consiglio regionale. E' stato eletto questa mattina con I voti del centrosinistra. La minoranza di centrodestra sul suo nome si è astenuta. Un intervento decisamente “politico”, il suo, ad elezione avvenuta. E non è cosa da sottovalutare in un momento in cui l'antipolitica trova spazi sempre più ampi. Introna ha sfoderato tutto l'armamentario della tradizione politica della sinistra pugliese. Presidente, un socialista al vertice massimo del Consiglio
regionale, gli abbiamo chiesto.
E lui: “E' la rivincita della storia”. Nella sua breve relazione, è emerso l'orgoglio socialista di chi non ha mai smesso di crederci. Ha citato le grandi figure storiche del socialismo pugliese e non, da Beniamino Finocchiaro primo presidente dell'Assemblea regionale che, nel 1970, affermava che “la funzione della Regione è quella di delineare le grandi direttrici dello sviluppo e diventare la protagonista delle battaglie per le riforme” a Luigi Tarricone “secondo presidente del Consiglio regionale che non esitò a definire “lo Statuto uno strumento di democrazia”.
Ma questo rivendicare con fierezza le radici della attività politica di Introna non pretende primogeniture. Il centrosinistra come insieme di diverse sensibilità culturali, affini tra loro. Ha ricordato gli insegnamenti del primo Presidente di Giunta, Gennaro Trisorio Liuzzi. Ha fraternamente abbracciato, sia pure idealmente, il suo predecessore, Pietro Pepe. Si è inserito nel solco della tradizione mazziniana: “L'Italia sarà quello che il Mezzogiorno sarà”. Ha citato Aldo Moro e Giorgio Napolitano. Ha auspicato che la legislatura appena avviata sia costituente, che dia impulso al federalsimo fiscale. Il richiamo alla recente Finanziaria del governo Berlusconi, con la sua “macelleria sociale” ha irritato non poco Palese che ha dichiarato in un suo intervento che quella di Palese non sarà una presidenza super partes se continua così: “se il Governo non avesse presentato la Finanziaria, i mercati avrebbero divorato l'Italia”. Ai giornalisti, dopo la presentazione della sua Giunta, il Governatore Nichi Vendola ha espresso una speranza: “Spero non saremo aggrediti e strozzati dalle politiche economiche e sociali del governo”.
Sul federalismo: “Non ci ribelliamo all'idea, nel senso che ognuno deve assumersi le proprie responsabilità nel governo del territorio, ma ci ribelliamo all'idea di essere mandati al macello”. Maggioranza risicata con un rischio di anatra zoppa? “No, ci sono margini più risicati rispetto all'altra legislatura in cui avevo 14 consiglieri in più. Il Consiglio regionale non diventerà un suk arabo”. Su Introna: “Registro con soddisfazione la sua elezione, ha preso addirittura più voti dei 39 iniziali. Oggi è una buona giornata, ma tutti devono sapere che se non avessi la maggioranza in Consiglio non si aprirebbe una fase di compravendita dei voti. Ci sarebbero elezioni anticipate”. Su Berlusconi e Tremonti: “Hanno fatto giochi di prestigio per 2 anni, dicendo che va tutto bene madama la marchesa; oggi, ci dicono che è l'Europa ad obbligarci a fare la manovra. Non l'Europa, ma l'FMI un'organizzazione priva di legittimazione democratica che impone manovre lacrime e sangue per lavoratori e pensionati”.
Gli abbiamo chiesto se in quell'Aula vi sia l'antipolitica: “Politica ed antipolitica rischiano di essere gemelli siamesi. L'antipolitica è una forma di degradazione della discussione pubblica che cresce in rapporto al degrado della vita politica. E' fatta di qualunquismo, contumelie, idee semplificate e superstiziose. Abbiamo bisogno della buona politica che si occupa della vita, che capisce le sofferenze delle comunità”.
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