
In vista del voto di domenica l’ex premier in Puglia per sostenere la candidatura di Sergio Blasi
Sulle regionali del 2010: “Necessario aprire a nuove alleanze”
di Gianfelice BelgioiosoNon ha mai fatto mistero di auspicare per il Partito democratico un ruolo di importanza rilevante nell’agorà politica italiana, e perchè questo avvenga è necessario che alla guida del maggior partito d’opposizione ci sia una leadership forte e condivisa. Non è un mistero neppure che per questo ruolo Massimo D’Alema identifichi assai bene Pierluigi Bersani. Lo ha ribadito anche oggi a Bari, dove ha incontrato la stampa e la “corrente” pugliese del Pd che fa capo alla mozione Bersani.
Molti i presenti, tra cui il candidato alla segreteria regionale Sergio Blasi, una candidatura “altrettanto forte” ha tenuto a precisare D’Alema, in una competizione che arriva dopo una campagna congressuale non certo priva di toni accesi.
Non un copione prestabilito il suo. L’ex ministro degli esteri del governo Prodi tocca argomenti caldi dello scenario politico italiano, dalla querelle relativa al giudice Mesiano (“Siamo di fronte a qualcosa di grave”), passando per l’inevitabile argomento Berlusconi (“Purtroppo esiste ancora un forte squilibrio tra la voce del Presidente del Consiglio e le altre”), arrivando a quello che sarà l’appuntamento di domenica, ancora una volta decisivo per le sorti della sinistra italiana.
Il futuro organigramma del Pd, poi, andrà a ridisegnare scenari e candidature per le elezioni regionali pugliesi.
D’Alema non esclude a priori che Vendola possa essere ricandidato alla guida della coalizione, così come non tende a dimenticare come non più tardi di qualche mese fa proprio la nostra regione abbia rappresentato un importante laboratorio politico nel quale l’alleanza con l’Udc ha portato importanti risultati (vedi il caso Bari). Di qui l’invito a cercare alleanze importanti. “Abbiamo bisogno di aprire il dialogo per nuove alleanze”, ha spiegato, “se oggi andassimo alle elezioni solo con le forze della sinistra non ci sarebbe nessun problema alla ricandidatura di Vendola, ma per fare qualcosa di nuovo occorre che si apra una nuova fase politica. L’attuale governatore potrebbe benissimo essere confermato, ma in una luce ed ottica diverse. Anche l’Italia dei Valori deve far parte di questo progetto, la coalizione deve essere vasta”.
Sull’appuntamento di domenica l’ex ministro ha le idee chiare sull’esito finale, e confessa una speranza: “Vorrei che votassero almeno 3 milioni di persone. Abbiamo bisogno di una leadership forte, e sono convinto che le elezioni estenderanno il consenso a Bersani e a Blasi per quanto riguarda la Puglia”. “In questo momento”, ha aggiunto, “il Pd è chiamato a gestire una fase di passaggio assai delicata e ricca di potenzialità”. Sulla stessa lunghezza d’onda Sergio Blasi. “In questi ultimi due mesi ho girato molto per la Puglia, e la gente desidera che non ci siano fratture tra loro e la politica. Abbiamo bisogno di sviluppare un dibattito sincero per un partito che sia più presente sul territorio e che sia, come sostiene Bersani, una comunità organizzatrice”.
Mesi importanti quelli vissuti da Blasi, che fonda il suo programma su innovazione e rinnovamento nelle scelte e nelle soluzioni. Il padre della “Notte della Taranta” non rinuncia a dire la sua rispondendo alle critiche sulla partecipazione dei leader nazionali a sostegno della sua candidatura e lancia una sottile polemica nei confronti di Michele Emiliano. “Abbiamo portato avanti questo programma in solitudine”, ha detto Blasi, “D’Alema è venuto qui oggi, mentre per altri candidati è giunto persino il segretario nazionale (il riferimento a Dario Franceschini venuto ieri, ndr). In un momento come questo in cui la politica è attraversata da una grossa crisi, il lavoro deve essere uno dei temi principali, sopratutto in Puglia dove la disoccupazione sta di nuovo crescendo. Dobbiamo riprendere un’idea della sobrietà della politica, ed è a dir poco sgradevole che si faccia affidamento a mega manifesti elettorali e a spese ingenti”.
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