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LECCE - Popolare, nuovo o laico: come sarà il Partito Democratico, che verrà fuori dalle primarie del 25 ottobre e dal voto per il rinnovo
delle segreterie nazionali e regionali? Se lo chiedono in
molti, in attesa di comprendere se davvero il partito di opposizione possa assurgere al ruolo di alternativa politica nazionale al vigente sistema: aspettativa, che tocca sensibilmente anche i simpatizzanti ed i militanti locali, che vedranno rinnovarsi le guide regionali; in Puglia, in particolare, appare serrato lo scontro tra Sergio Blasi, sindaco di Melpignano, e il primo cittadino di Bari, Michele Emiliano. Ma come sarà il Pd lo sceglieranno quanti si recheranno ad esprimere la propria preferenza sulle persone in corsa per un ruolo da leader.
Di certo, il gioco delle alleanze sta diventando il nuovo caso della settimana, visto che nella scelta delle figure che andranno a guidare il partito del futuro, s’immettono le numerose liste incrociate, che ripropongono il tema o la mina impazzita del voto disgiunto, che potrebbe riservare qualche sorpresa rispetto ai pronostici dell’ultima ora: nomi come Giuseppe Fioroni e Paolo Gentiloni, entrambi della mozione Franceschini, hanno dichiarato il proprio sostegno a Guglielmo Minervini alla segreteria pugliese, quasi in risposta all’iniziativa dell’europarlamentare David Sassoli, anch’egli sostenitore di Franceschini, ma promotore della lista “Semplicemente democratici”, molto vicina al sindaco di Bari, Michele Emiliano, tanto da accogliere al proprio interno personalità politiche molto vicine al segretario pugliese uscente.
Emiliano potrebbe raccogliere voti anche da molti simpatizzanti della mozione Bersani, che lo preferirebbero al candidato direttamente collegato, Sergio Blasi. D’altro canto, lo stesso Blasi, in quattro province su sei è sostenuto anche da quanti voteranno Marino.
Ma se si schierano i politici nazionali, lo fanno anche e a maggior ragione gli esponenti del Pd territoriali, provando a motivare le proprie scelte: il primo che propone con chiarezza il proprio pensiero è l’ex assessore provinciale, nonché sindaco di Leverano, Cosimo Durante, che, dall’inizio della fase congressuale del Pd, ha dato pieno appoggio a Dario Franceschini, in qualità di segretario nazionale, e all’assessore regionale Guglielmo Minervini in qualità di segretario pugliese: “Ho scelto Dario e Guglielmo perché mai come in questo momento l’Italia ha bisogno di un partito forte che si presenti come partito di governo, alternativa vera all’attuale maggioranza. Ma per poter governare, un partito ha bisogno di due elementi: un leader onesto e leale di larghe vedute ed un programma che dia voce a tutti gli italiani, laici e cattolici, del nord e del sud, ricchi e poveri, con particolare attenzione al pluralismo e alla solidarietà sociale”. Durante sottolinea come Franceschini e Minervini siano “persone davvero leali (e oneste, che non guasta mai...) che riconoscono nei cattolici una pedina fondamentale di uno Stato laico, che vogliono dar voce all’Italia e non ad una sua parte, che vogliono proteggere la famiglia dalle crisi e soprattutto che vogliono considerare gli italiani come persone e non come numeri”.
Durante spiega ancora di aver scelto Franceschini perché in grado di guidare un Pd in difficoltà, e perché “senza chiedersi se fosse arrivato o meno il momento giusto, si è assunto le proprie responsabilità, ha tenuto unito il partito, ha sfidato la destra con proposte e giusta critica, ha ribadito i sani valori della Costituzione”. Durante chiede partecipazione al popolo delle primarie e sottolinea che il Pd debba “lanciare sfide” e “proporre alternative”, ma per farlo necessita di una leadership “che guardi al futuro e sappia tenere insieme”: “Ho certezza che Dario Franceschini, insieme a Guglielmo Minervini – conclude -, sono uomini giusti, perché sanno fare squadra con tutti, si mettono a disposizione, come è giusto che sia, dei nostri territori, del nostro Salento, sono capaci di ascoltare e credo che queste qualità siano qualità giuste. Tra sei giorni le primarie del Partito Democratico devono essere una festa di democrazia, con Dario e Guglielmo, mettiamo in moto il motore della partecipazione e delle scelte del prossimo futuro. Il Pd che con Dario Franceschini dal 26 ottobre, giorno della scelta democratica aperta a tutti, riprenderà il largo, sarà un partito che terrà insieme uomini e donne del Salento, perché la nostra comunità ha bisogno anche di questo”.
Pdl: scontro al fotofinish tra Dambruoso e Palese per le regionali 2010
Che succede, invece, sull’altra sponda politica, ossia nel centrodestra pugliese? Sembrava fatta (e forse lo è per davvero) la candidatura del magistrato barese, esportato a Milano, Stefano Dambruoso per la corsa alle regionali del 2010: i vertici pugliesi del Pdl sembrano ormai essersi convinti dell’opzione, contando anche sull’effetto novità della figura, sul fascino culturale che il magistrato potrebbe esercitare su alcuni settori del centro moderato (ma anche del Pd) e sull’autorevolezza che lo stesso Dambruoso si è conquistato nella sua carriera professionale. Ma c’è un però non di poco conto: il magistrato è una carta, fortemente voluta da Alfredo Mantovano, e di cui si sarebbe convinto Raffaele Fitto, intenzionato a chiudere in settimana, la questione candidatura; ma i rappresentanti del centrodestra nel consiglio regionale pugliese, così come molti militanti non sarebbero particolarmente soddisfatti dalla scelta, preferendo una soluzione locale, che avrebbe le fattezze ben individuate di Rocco Palese: una mobilitazione forte è stata avviata nei giorni scorsi, con una raccolta di firme pro Palese candidato, che, al momento, ha ottenuto un successo senza uguali, con quasi 20mila sottoscrizioni.
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