
Presidente, ma chi glielo ha fatto fare? «So di spogliarmi di un ruolo importante, ne ho parlato con la presidente Marcegaglia. Mi getto nella politica perché voglio continuare a svolgere lo stesso impegno che ho dato nella “trincea” degli imprenditori, con la stessa pas sione civile per i lavoratori, le imprese e le famiglie. La mia non è una posizione contro qualcuno, ma per il bene della Puglia».
Ha scelto, però, il Pdl dopo che il suo nome era stato fatto dall’Udc e lei stesso si era di chiarato vicino ai moderati. «Infatti non sarò candidato alle Regionali, sono un tecnico che non appartiene ad alcun partito e, so prattutto, rimango un moderato che dà una mano alla politica. Porterò l’esperienza che ho maturato in tanti anni di Confindustria, la mia è una missione: non scendo in campo per combattere, mi è stata fatta una proposta e l’ho accettata. Nel centrodestra ho sem plicemente trovato molte affinità col modo di pensare delle imprese, ho trovato idee con cui affrontare la crisi economica che mi sembrano più confacenti alle esigenze delle imprese».
Meglio Palese di Vendola? «Sulla giunta Vendola non esprimo giudizi. E devo dire che in tre anni di confronto ho avuto anche momenti di condivisione. Poi, alla fine, quando ab biamo fatto i conti mi sono accorto che molte cifre mancavano e quindi non mi piaceva la conclusione. Per quanto riguarda Palese, so di potermi unire a lui per rilanciare la Puglia: è un grande conoscitore della macchina burocratica, si può lavorare bene insieme. La mia posizione, comunque, è di supporto. Mi auguro che la campagna elettorale avvenga nel rispetto tra gli sfidanti. Io sono solo un valore aggiunto».
Un valore aggiunto che ha preferito il centrodestra al centrosinistra. Perché? «Non faccia battaglia a nessuno e neanche critiche. Sono stato sempre al servizio del mondo produttivo, l'ho fatto sempre col sentimento di essere al fianco di chi lavora, di chi suda e ha sulle spalle il destino di tante famiglie e lavoratori. Però, ho capito che negli ultimi tempi qualcosa si è inceppato nel meccanismo dello sviluppo, specie nella nostra regione e nel Mezzogiorno. Ho scelto il centrodestra perché mi ha chiesto di rendermi disponibile e io ho capito che da questa parte c'è più concretezza e più voglia di sviluppo, quindi più coerenza con la missione che porto avanti da quando sono nato».
Mettiamola così: cosa rimprovera a Vendola? «Lo sviluppo passa attraverso le decisioni, le iniziative che vengono proposte e le autorizzazioni che vengono date, sempre nel rispetto delle leggi a livello anche di ecosostenibilità. Quando invece ci si incocciutisce nel dire di no senza entrare nel merito delle questioni, questo non va bene. E io cercherò di invertire questa tendenza. Non sono un uomo di partito, non imbocco la carriera politica e chi dà l’impressione di voler aprire strade che portino allo sblocco di una situazione che sta diventando in sopportabile, mi troverà sempre al suo fianco. Ora ho la possibilità di poter sostenere gli altri con qualche possibilità in più di riuscirci». (b. mart.)
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