
Il leader dell’Italia dei Valori, infatti, ha messo nero su bianco una sorta di «contratto» che il partito intende far firmare in tutta Italia ai propri candidati, con il quale si impegnano a non abbandonare l’Idv una volta eletti pena una multona di 100mila euro. E le briglie scattano anche per i vecchi e nuovi adepti dell’Idv pugliese.
I legali del partito hanno studiato le mosse, onde non incorrere in conflitto con la Costituzione e gli Statuti regionali, e nei sei articoli del contratto (intitolato «Promessa di pagamento») - che viene sottoscritto da tutti i candidati all’atto della firma della candidatura - prevedono l’obbligo di versare mensilmente un contributo al partito di 3.500 euro (210mila euro nei cinque anni di legislatura); nel caso gli eletti nei consigli regionali mantengano fede al partito restando iscritti all’Idv (o al gruppo Misto laddove non è presente il partito di Di Pietro) e non incorrano in «scorribande» e «salti della quaglia», viene loro applicato uno sconto: 1.500 euro mensili da versare (90mila euro nel quinquennio).
Ma, qualora non osservino nè l’uno nè l’altro adempimento, scatta una vera e propria sanzione: 100mila euro.
Al «promittente» (così viene definito il candidato che sottoscrive l’atto) viene anche fatto obbligo di restituire al partito le somme ricevute per la sua campagna elettorale, somme che verranno destinate alle «necessità finanziarie della sede regionale Idv», fermo restando che se non viene eletto l’Idv non gli chiederà la restituzione. Anche in questo caso, è previsto l’incentivo: sconto sul forfait concordato col partito nel caso non abbandoni l’Idv, restituzione totale nel caso, una volta eletto, il consigliere faccia le valigie per saltare su un altro carro.
Regole ferree - cui dovranno adeguarsi le new entry tra i candidati, come il consigliere regionale uscente Aurelio Gianfreda, entrato a via Capruzzi in quota socialisti autonomisti - ben accolte dal partito pugliese. «I cambi di casacca al momento non si possono fermare per legge ed è per questo che il partito ha pensato ad un codice di auto-regolamentazione. È vero - dice il segretario regionale Pierfelice Zazzera - che il consenso ottenuto è personale, ma è altrettanto doveroso rispondere agli elettori e a programmi su cui ci si è impegnati con un’intera coalizione. Inoltre, va data garanzia alla stabilità di governo, perché i cambi di casacca sottopongono chi amministra al ricatto. Ci auguriamo che anche altre forze politiche facciano come noi».
«È un’iniziativa importante - dice il consigliere regionale ri-candidato Giacomo Olivieri - l’Idv ha un programma chiaro per la Puglia su cui ci mette la faccia, dal no alla privatizzazione dell’acqua pubblica alla gestione della sanità: chi sposa questa linea non può disattenderla una volta che ha assunto il ruolo e la responsabilità di consigliere regionale».
Linea «trasparenza» anche nella campagna elettorale. Oggi, infatti, alle 12.30 si inaugura a Bari (in via Melo 133) il comitato elettorale di Olivieri, la cui candidatura viene «lanciata» - presente Zazzera e il sindaco di Bari Michele Emiliano - dall’europarlamentare Pino Arlacchi. Nell’occasione verrà distribuita ai partecipanti una copia gratuita del testo della Costituzione Italiana. E, bando a cene o regalìe, nel comitato elettorale da qui a fine marzo si terranno presentazioni di libri, concerti, incontri dedicati al le donne, dibattiti.
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