
partito), legate solo ad antiche logiche di “orti personali”.
La recente informale proposta di candidatura alle elezioni regionali del 2010, lascia il tempo che trova, poiché proposta spot e non legata ad un “progetto politico credibile e coerente del partito regionale”.
E’ necessario fare sintesi tra esperienza, competenza, capacità di aggregare e conoscenza del territorio, per mettere tutto al servizio della “buona” politica: costruire la polis, il bene comune.
Vanno contrastate e sconfitte le logiche gerarchiche e piramidali di apparato, senza esclusione della cittadinanza attiva dai momenti decisivi delle scelte.
La mia già latente delusione si è accentuata sino a spingermi all’uscita dal Pd, poiché consapevole della marginalità a me assegnata da “altri”, detentori di pseudo poteri autoreferenziali di rappresentanza di elite, molto distanti dal reale “sentire” delle persone, delle comunità, dei territori.
Va sostenuta e sviluppata la capacità di ascolto, analisi, programmazione lungimirante delle risposte, entrando nel merito delle questioni e dando indicazioni specifiche, condivise, perseguendo un’etica fondata sulla spinta motivazionale, sul senso del dovere morale e sull’impegno, alimentati da forte e sana passione.
Il progetto politico credibile e coerente consiste nel costruire una “società aperta”, che consideri le persone, in base alle loro qualità e potenzialità, rimuovendo gli ostacoli economici e sociali, premiando il merito e non i privilegi.
E’ doveroso consentire a ciascuno la libertà di realizzarsi secondo i propri talenti, inclinazioni, vocazioni, senza distinzioni di genere, di provenienza sociale,etc.
Si tratta di realizzare contesti di convivenza civile, sociale, culturale, produttiva, incentrati su un clima sempre più ampio di“sicurezza sociale”, del sistema paese.
Ciò è condizione essenziale per l’esercizio dei poteri democratici, come presupposto di una diffusa legalità.
*Ex militante PD
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