
afferma Adriana Poli Bortone, candidata alla presidenza della Regione Puglia e componente della Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale. "Nelle scorse settimane – spiega la senatrice – la Commissione del Senato ha chiesto alla Regione di fornire dati su consulenze, residenze sanitarie assistite e accreditamenti e soltanto dopo aver minacciato l'invio dei carabinieri del Nas sono state fornite informazioni incomplete e parziali che non consentono di far luce sulla sanità pugliese e di restituire alla amministrazione di ingenti risorse pubbliche quella trasparenza, pur tanto sbandierata a parole: in particolare sulle consulenze delle Asl, la Regione è stata assolutamente reticente, adducendo una motivazione ridicola al mancato invio della documentazione richiesta". "Ora, malgrado al caso Puglia sia stati assegnati il relatore di maggioranza e quello di minoranza – aggiunge – il presidente Marino sembra distratto: eppure lo sfacelo delle politiche sanitarie degli ultimi dieci anni in Puglia è sotto gli occhi di tutti e le numerose inchieste giudiziarie di cui si è avuta notizia nelle ultime settimane hanno soltanto confermato la percezione di tutti i cittadini cui tocca servirsi della sanità pugliese".
"L'ultimo sfregio perpetrato da Vendola – conclude Poli Bortone – riguarda la stabilizzazione dei precari: un provvedimento discutibile per il fatto che sono stati di fatto bypassati i concorsi pubblici per l'accesso ai posti pubblici e soprattutto perché sono stati scavalcati quei giovani che avevano superato un regolare concorso e avevano la legittima aspettativa di vedere scorrere le graduatorie ancora attive. Si sarebbe potuto attuare un doppio binario, di stabilizzazione e di scorrimento delle graduatorie, e invece il governatore uscente ha scelto la strada mediaticamente più spendibile, anche se defrauda quei giovani così tanto blanditi".
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