martedì 23 febbraio 2010

Roma, Vendola incontra il mondo cinematografico: “Il cinema sia guida per il rinnovamento morale del Paese”

“Necessario costruire un immaginario nuovo in cui l’industria culturale italiana possa assumere, nella totale libertà espressiva, un ruolo di guida per il rinnovamento morale del Paese”. Il governatore pugliese ha così riassunto la necessità di rimettere al centro dell’agenda politica il cinema, le arti visive e la cultura più in
generale, seguendo il modello Puglia.
Nell’affollatissimo Caffè Fandango di Roma l’incontro di oggi, richiesto proprio da autori e produttori cinematografici italiani, oltre Nichi Vendola hanno partecipato Ettore Scola, Giuliano Montaldo, Daniele Vicari, Adriano Giannini, il produttore di Cattleya Riccardo Tozzi, il produttore di Fandango Domenico Procacci e alcuni rappresentanti di Rai Cinema.
Più di un centinaio di persone hanno assistito al dibattito incentrato sulla non rosea situazione attuale che ha colpito l’intero settore. Il cinema, in particolare quello indipendente, sta soffrendo per la crisi economica e per lo scarso sostegno statale alle produzioni. Sebbene, infatti, sia previsto un credito fiscale, il Governo nazionale ha tagliato di fatto ogni erogazione diretta dei fondi. Ciò determina una sostanziale chiusura del mercato in favore di pochissime realtà. Atteggiamento che, peraltro, mette in forte discussione la possibilità per le produzioni di operare in libertà e indipendenza nelle scelte tematiche ed espressive.
“Abbiamo realizzato un lavoro di inseminazione sociale, oltre che culturale, di fronte alla barbarie del disinvestimento in cultura e del trionfo televisivo”, ha dichiarato Nichi Vendola ai presenti, commentando quanto realizzato finora attraverso il lavoro dell’Apulia Film Commission. “Vi è l’assoluta necessità di costruire uno scenario nuovo, e la chiave di interpretazione di una possibile ribellione nei confronti della dominazione dell’immaginario televisivo si può leggere in due episodi: nella

contestazione dell’orchestra di Sanremo alla vacuità di parole finto patriottiche di
Emanuele Filiberto di Savoia e nelle grida disperate dei cittadini senza casa de L’Aquila. Due vicende che raccontano della necessità di costruire un immaginario nuovo, in cui l’industria culturale italiana deve assumere nella totale libertà espressiva un ruolo di guida per il rinnovamento morale del Paese”. In questa direzione ha lavorato l’Apulia Film Commission, particolarmente apprezzata dai presenti. “È stato un lavoro”, ha concluso Nichi Vendola, “che ha garantito a tanti giovani e piccoli produttori più di una possibilità di esprimersi e di raccontare le molte facce della realtà. Più autori vengono messi nelle condizioni di affacciarsi al mondo delle produzioni, più le Regioni e il Paese ne potranno trarre giovamento”.


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