
Ma, per questo, si attira le critiche della Poli Bortone, alla quale risponde prontamente il coordinatore regionale Pdl Francesco Amoruso. «L’on.Poli evidentemente delirava, Palese doveva essere lì, per il ruolo istituzionale che ancora ricopre di rappresentante del popolo salentino nel consiglio regionale e per quello politico di attuale leader di una vastissima parte del nostro popolo. “Inqualificabile” semmai è che a quella cerimonia mancasse la sen.Poli».
Ieri, intanto, il centrodestra ha aperto un nuovo fronte polemico con la giunta regionale uscente. Il consigliere regionale Nino Marmo ha trasmesso alla Corte dei Conti la determina n. 57 del dirigente settore Politiche giovanili relativa ad un bando dei «Principi Attivi 2010»: la determina non contiene alcun impegno di spesa «pur complessivamente quantificata in euro 2,2 milioni euro», spesa che viene «irritualmente rinviata a “successivi provvedimenti”». In pratica, dicono dal Pdl, una decisione puramente elettoralistica, visto che lo «sfondamento del “patto di stabilità” ha indotto la Ragioneria stessa a sospendere tutti gli impegni di spesa.
«Trattasi di un volgare spot pre-elettorale fine a se stesso, di un’autentica truffa ai danni dei giovani pugliesi. Sappiamo che in queste ore - aggiunge Marmo - sarebbe in corso un tentativo di sbloccare la Ragioneria, e cioè di aprire i rubinetti di una spesa virtuale, di fatto senza copertura». «È un fatto di straordinaria gravità - aggiunge il vice-coordinatore Pdl Antonio Distaso - a conferma dello stato di insolvenza nel quale sta sprofondando la Regione Puglia al termine della devastante cura-Vendola. È una riprova della disperazione di un sistema di potere che deve ricorrere a volgari inganni e ad illegittimi marchingegni».
Si aggiunge, in tema, il segretario nazionale Psdi Mimmo Magistro: «non conosciamo le motivazioni con gli addebiti, che hanno indotto il Ministro della Funzione Pubblica ad aprire un’indagine sulle consulenze ai Comuni di Gallipoli e di Nardò. Ci stupisce che non lo abbia fatto ancora per la Regione Puglia».
Affondo pesante anche da parte di Nicola De Bartolomeo, aspirante vice- governatore di Rocco Palese. «Il risultato del sondaggio Swg commissionato da Vendola, certifica, se ci fosse ancora qualche dubbio, che Palese ha vinto: i 6 punti della forbice rappresentano una pietra tombale sull’aspirazione di vincere del presidente uscente. La certezza deriva dall’analisi di tutto quello che non è stato fatto in questi cinque anni: dallo scarso utilizzo dei fondi comunitari alla burocratizzazione della macchina regionale, per non parlare delle nomine che hanno visto l’individuazione di nani e ballerine più che di professionisti competenti».

VENDOLA: ABBIAMO ARGINATO I TAGLI DELLA GELMINI IN PUGLIAQualche protesta non è mancata, come quella degli studenti di San Severo che hanno abbandonato l’aula, ma è stata l’assenza del candidato Pdl a rendere «monco» l’atteso confronto tra i candidati governatori nell’Università di Foggia.
A fronte dei richiami lanciati dalla candidata Udc-Io Sud Poli Bortone a creare più raccordo tra sistema universitario e territorio, il governatore uscente e candidato del centrosinistra, Nichi Vendola, ha elencato soprattutto le cose fatte dalla Regione per alleggerire la sofferenza dei tagli «indiscriminati che hanno colpito soprattutto le università meridionali».
«Come Regione Puglia abbiamo stanziato 25 milioni di euro per recuperare risorse ai bilanci delle nostre Università ma non solo, perché con la riforma del diritto allo studio, l’abolizione di tanti consigli d’amministrazione - ha detto - e la creazione di una unica agenzia per il diritto allo studio siamo riusciti a recuperare altre risorse finanziarie da destinare appunto al sistema delle Università della Puglia». Per Vendola, non ci sono dubbi, «l’industria della cultura e della conoscenza è il futuro della regione, una premessa per poi affrontare tutto il resto del sistema economico ed occupazionale pugliese ».
La campagna elettorale di Vendola, intanto, prosegue a passo spedito. La «Fabbrica di Nichi» conta ormai 98 sedi sui territori (siamo ora a quota e su internet il governatore uscente spopola: la fanpage di Facebook è a un passo dai 60.000 sostenitori, facendolo risultare - riporta una nota - quinto politico più seguito sul social network. Non solo, nell'ultima settimana il sito www.nichivendola.it è stato visitato da circa 25.000 persone, su Twitter Nichi conta 9.700 «followers» e sul portale Youtube raccoglie con i video che lo riguardano 85.000 visualizzazioni nel periodo post-Primarie, oltre ai 120.000 contatti della campagna elettorale per le Primarie del 24 gennaio.
Il primo spot tv, i cui contenuti sono stati anticipati ieri dalla «Gazzetta», in 24 ore ha totalizzato su internet 3.000 visualizzazioni. Intanto Vendola, che insieme agli altri governatori del Sud parteciperà domani all’iniziativa del Pd «Il Mezzogiorno che cresce» a Napoli, ieri ha lanciato un appello (insieme a David Sassoli, Rita Borsellino e Luigi Zanda) ai presidenti delle Camere e alle Autorità di garanzia perché intervengano subito per «liberarci dal bavaglio imposto dal governo al Cda Rai di chiudere le trasmissioni politiche».
Dal centrosinistra, inoltre, continuano le polemiche sugli attacchi lanciati dal Pdl e, in particolare, dal capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto. «Bisognerebbe intendersi sul concetto di populismo. Qualcuno - dice il deputato Pd Alberto Losacco - ha finora inteso il rapporto con l'elettorato alla stregua di un intrattenimento pubblicitario. Ciò non rientra nella cultura e nella tradizione del centrosinistra. Le accuse di populismo a Vendola andrebbero, in realtà, rivolte a chi fa della propaganda una professione e con tale piglio ha invaso il mondo della politica ».
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