
suo libro «Il futuro della libertà».
«CI SONO AFFEZIONATO» - «Avendo contribuito a fondarlo sono affezionato al Pdl - ha detto il presidente della Camera -. Mi sono assunto la responsabilità di consegnare al giudizio della storia 50 anni di vita nazionale cominciando con l'Msi sino ad An. Non eravamo alla canna del gas, An aveva percentuali a due cifre, ma ci siamo presi la responsabilità di dare vita ad un nuovo soggetto politico perchè credevamo nel bipolarismo, nell'alternanza e nell'europeismo. Ma se mi si chiede se il Pdl mi piace così come è adesso, la risposta credo l'abbiano capita tutti, non c'è bisogno di ripeterla».
«SIAMO IN RODAGGIO» - «Il Pdl ha commesso degli errori perchè è nato da poco - ha poi commentato Fini -. Ha necessità di unire e omogeneizzare esperienze diverse perchè si sono mescolate tre congiunture diverse. Questa prima fase si deve considerare di rodaggio iniziale non di routine».
«TUTTI LO VORREMMO PIU' BELLO» - A Fini risponde Ignazio La Russa, a sua volta ex di An e attualmente uno dei coordinatori del Pdl. «Non credo si riferisse alla presentazione delle liste - ha commentato La Russa -. Comunque tutti vorremmo un Pdl più bello e più forte, però accontentiamoci. In pochi mesi il partito ha vinto tutto, organizzativamente è posizionato in tutte le città d’Italia. Anche questa vicenda delle liste dimostra che si può fare di più e meglio con il tempo».
«SERVE L'IMPEGNO DI TUTTI» - Dall'area dell'ex Forza Italia la replica arriva invece da Maurizio Lupi, vicepresidente del gruppo pdl alla Camera: «Il Pdl non è un contenitore riempito con ciò che capita ma un partito nato dal basso, tra gli elettori prima che nelle stanze della politica. A Fini non piace? Credo che ognuno senta la necessità di migliorarsi sempre, ma non possiamo dimenticare quanto di buono fatto fino ad oggi». «Oggi il Pdl, nonostante sia stato fondato meno di un anno fa, è già una realtà radicata sul territorio. Certamente si può fare di più - ha aggiunto Lupi - ma c'è bisogno dell'impegno di tutti».
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