
Sanità ed Inclusione
Porre rimedio a cinque anni di mal governo in cui non si è fatto nulla di ciò che era dovuto.Ridurre fortemente le liste d’attesa e sostenere l’adeguamento tecnologico delle strutture.
Realizzare un piano di prevenzione efficace e diffondere i servizi di assistenza domiciliare integrata.
Controllare la spesa farmaceutica e risanare i bilanci perché ogni euro sprecato è un servizio negato a chi ha bisogno.
Impegnarsi nei prossimi cinque anni a fornire ai cittadini, per la salute e l’assistenza, gli stessi parametri di qualità ed efficienza delle regioni del Centro-Nord.
Impegnarsi a realizzare immediatamente il piano di contenimento del disavanzo per sbloccare gli oltre 600 milioni di Euro fermi al Ministero per colpa dell’incapacità del governo regionale da utilizzare per il miglioramento della dotazione infrastrutturale e tecnologica dell’offerta sanitaria a favore dei cittadini.
Migliorare l’ambiente
Si alla difesa dell’ambiente ed agli obiettivi di Kyoto.Si alle energie rinnovabili ma nel rispetto della natura del territorio e delle sue vocazioni. Operare affinché il progresso e la tutela dell’ambiente non siano due concetti contrastanti, ma vadano di pari passo.
Accelerare l’attuazione degli interventi previsti nel Piano regionale di tutela delle acque e nel Piano regionale di assetto idrogeologico .
Valorizzare le splendide aree protette della nostra regione.
Approvare ed attuare il Piano regionale di tutela delle coste.
C’è un’emergenza rifiuti ed occorre porvi rimedio attraverso la realizzazione, senza ulteriori rinvii, di un ciclo per lo smaltimento dei rifiuti che riduca l’uso delle discariche (la Puglia è tra le regioni con la più alta percentuale di rifiuti smaltiti in discarica) e ci faccia uscire dall’emergenza in cui siamo ora per l’incapacità del Governo regionale.
Vigilare sulle attività di raccolta e smaltimento dei rifiuti speciali e pericolosi in cui prolifera la presenza delle ecomafie.
Ridare operatività alla struttura regionale della Protezione Civile e potenziare le strutture decentrate .
Sviluppare a pieno “l’economia verde” in tutte le sue potenzialità
Democrazia all’opera
La Regione è dei cittadini; ai cittadini deve essere consentito l’effettivo controllo democratico del suo operato.La spesa pubblica deve essere riqualificata in modo da aggiungere valore e qualità ai servizi a favore cittadini.
Abolire gli sprechi ed i privilegi.
A questo fine assumiamo cinque impegni sui quali essere valutati dai cittadini pugliesi:
- Garantire servizi di qualità uguale al resto del territorio nazionale;
- Non aumentare la pressione fiscale per il finanziamento dei servizi ai cittadini;
- Realizzare un sistema che consenta ai cittadini il controllo dell’efficienza della Regione Puglia in raffronto con le altre Regioni italiane;
- Ridurre il costo della politica;
- Introdurre meccanismi di responsabilizzazione e valutazione dell’operato degli amministratori pubblici.
Famiglia e vivibilità
Occorre realizzare città più vivibili.La famiglia deve tornare ad essere il riferimento per tutte le politiche di assistenza valorizzandone l’insostituibile ruolo nell’erogazione dei servizi.
I bambini e gli anziani devono essere posti al centro delle politiche per le città.
Dobbiamo riqualificare le aree urbane degradate e assicurare servizi pubblici di qualità.
La cultura, l’arte e la musica devono essere considerati punti centrali della vita sociale.
A questo fine assumiamo l’impegno ad attivare cinque “PROGRAMMI URBANI”:
- Rete dei servizi. Integrare le competenze e le risorse della Regione e degli enti locali per giungere a standard qualitativi uguali su tutto il territorio pugliese: dall’assistenza sociale, ai servizi di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per le madri; ai servizi per l’infanzia ed i bambini in età prescolare, all’assistenza domiciliare. Impegnarsi per ottenere tutte le risorse premiali nazionali destinate alla qualificazione dei servizi in materia di istruzione, servizi sociali, acqua e rifiuti (oltre 530 milioni di euro).
- Casa. Realizzare un programma di edilizia destinata alle fasce sociali più deboli ed ai giovani che si aggiunge a quello già avviato dal Governo e basato sulla valorizzazione del patrimonio immobiliare sottoutilizzato o fatiscente per finalità abitative.
- Infanzia e terza età. La Puglia oggi è l’ultima Regione per utilizzo di asili nido e negli ultimi cinque anni la quota di anziani che beneficia di assistenza domiciliare integrata si è ridotta del 10% ed è ferma ad un misero 1.8%. Occorre realizzare un piano straordinario rivolto alle famiglie per raddoppiare entro i prossimi tre anni il numero di bambini negli asili nido e di anziani assistiti a domicilio.
- Cultura. Valorizzare il patrimonio storico-culturale per la promozione delle attività culturali attraverso la partecipazione dei privati e gli incentivi a nuove micro imprese.
- Inclusione sociale. Promuovere progetti per la prevenzione ed il contrasto al disagio sociale, anche a valenza culturale, a favore dei giovani, delle donne, degli anziani e degli immigrati. Sviluppare infrastrutture e servizi per il recupero delle aree urbane degradate e/o marginali.
Sviluppo Occupazione e Lavoro
Il mondo attorno a noi è cambiato: occorre puntare sulla ricerca e sull’innovazione.Modernizzare il settore agricolo e sottrarlo alla ciclicità delle crisi.
Sviluppare il potenziale turistico della Puglia puntando sulle eccellenze: serve una politica industriale per il settore che vada oltre la mera promozione.
Sostenere la competitività del sistema imprenditoriale esistente ed accompagnare il cambiamento della specializzazione produttiva della Puglia anche attraverso l’attrazione degli investimenti e la creazione di nuove imprese.
Sostenere il commercio e l’artigianato anche attraverso forme più efficaci di accesso al credito.
Rivedere la politica industriale regionale favorendo le reti di impresa (contratti di rete). Ridurre i costi della burocrazia attraverso la diffusione dei servizi pubblici digitali ed il rafforzamento degli Sportelli Unici per le imprese.
Reti per lo sviluppo
Sviluppare la mobilità a medio e lungo raggio.Rendere la logistica uno dei motori dello sviluppo della Puglia
Sviluppare il progetto della Puglia come piattaforma logistica intercontinentale attraverso l’integrazione dell’offerta manifatturieria con quella dei trasporti poruali, aeroportuali e ferroviari.
Potenziare le reti per la conoscenza investendo nella diffusione della banda larga.
Accelerare l’attuazione del progetto ferroviario dell’alta capacità Bari – Napoli.
Completare le infrastrutture idriche interregionali ed intersettoriali per contribuire all’ammodernamento dell’agricoltura e per porre fine all’emergenza idrica.
Per realizzare tutto questo ci impegniamo a:
- Definire un piano delle infrastrutture strategiche per la Puglia entro i primi 3 mesi della legislatura e promuovere l’Intesa Stato-Regione per la sua realizzazione;
- Riprogrammare le risorse FAS e comunitarie sulle infrastrutture strategiche;
- Accelerare l’approvazione dei progetti e l’apertura dei cantieri, attraverso un’apposita struttura di missione al fine di utilizzare entro il 2013 tutte le risorse nazionali e comunitarie assegnate alla Puglia che altrimenti sarebbero perse.
Largo ai talenti
Sostenere la scuola affinché ai giovani sia assicurato il diritto a diventare (stra)ordinariamente bravi: dobbiamo recuperare i divari di apprendimento dei giovani rispetto al resto del Paese.Assistere le famiglie per abbattere la dispersione scolastica e valorizzare i nostri giovani talenti.
Sostenere le eccellenze universitarie e innalzare la partecipazione all’istruzione superiore.
Le politiche dell’istruzione e della formazione devono perdere ogni autoreferenzialità e coordinarsi con il mondo del lavoro e dell’impresa: dobbiamo interpretarle finalmente come uno strumento per accrescere l’occupabilità e le competenze dell’individuo.
Riaffermare la centralità dell’impresa e dell’artigianato come luogo della formazione.
Operare affinché nei periodi di disoccupazione le competenze degli individui non invecchino e non si logorino.
Destinare tutte le risorse necessarie a garantire gli ammortizzatori sociali e l’integrazione con le politiche attive del lavoro.
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