I suoi cavalli di razza si sono rivelati due ronzini. Anzi tre, se contiamo anche lui stesso, alle regionali del 2005. Passerà alla storia come l'uomo che non volle cedere mai e che adesso non può che sperare d'essere dimenticato abbastanza per rifarsi l'imene politico e ritentare fra un po'. Del resto è ancora
maledettamente giovane, ma non si crede più furbo, almeno così si spera.
Ha distrutto Alleanza Nazionale in Puglia, emarginando i migliori e circondandosi di comparse occhialute e imbarazzanti che spesso, quando erano in difficoltà, citavano Pinuccio Tatarella a sproposito. Ha smantellato tutta la giovanile della ex fiamma, costringendo i migliori ad autoesiliarsi per non morire di puzza. E quelli che sono rimasti e che magari oggi fanno gli assessori nell'inutile provincia di Bari, erano solo degli Yes men ansiosi di carezze probatorie, come cuccioli in addestramento.
Ha mandato via a calci (politici) Adriana Poli Bortone facendole abbaiare dietro per tutta la campagna elettorale dai suoi segugi. Ha letteralmente mandato al massacro Rocco Palese e un manipolo di bolsissimi eroi, cui si era ultimamente accompagnato, come vice presidente in pectore chiavi in mano, anche un ex presidente di una prestigiosa associazione di categoria.
Le avvisaglie si erano avute con Simeone, anche lui spedito al massacro come un marine in VietNam, circondato da una corte di Tigellini schizofrenici che al massimo del coito creativo hanno prodotto Barigi e la cozze con il provolone. Berlusca si è fidato ancora, sbagliando. E la sua testa da ministro era nei patti.
Sarà anche vero che Bersani ha perso,ma qui in Puglia il Mago Pidiello le ha azzeccate tutte. Adios Raffaele. La Puglia, prima di tutto, può fare a meno di te.
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