venerdì 21 maggio 2010

Maggioranza traballante in consiglio, Canonico e Olivieri fondano un loro gruppo- da www.barilive.it

Da 
sx Buccoliero, Canonico e Olivieri

Il divorzio è nato dai dissidi con i loro ex partiti (Pd e Idv) e con il presidente Vendola: "E' assolutista e poco democratico"
di Danilo Calabrese
Il centrosinistra perde due pezzi e la maggioranza in consiglio regionale entra in grave affanno. I consiglieri Nicola Canonico e Giacomo Olivieri, rispettivamente i più suffragati in Puglia nel
Pd e nell’Idv, fondano un loro gruppo consiliare insieme ad Antonio Buccoliero, eletto nella lista civica di centrodestra I Pugliesi. Ma se quest’ultimo da tempo auspicava la nascita di un “partito moderato regionale”, gli altri due spiazzano le formazioni politiche che li hanno schierati (più per le tempestività con cui è stata presa la decisione) e, probabilmente, anche il presidente Vendola.

Così nasce ‘Moderati e popolari’ che fra due, al massimo tre settimane diventerà anche un movimento intenzionato a giocarsela già dalle amministrative in programma in Puglia dal prossimo anno. “I partiti sono morti” hanno spiegato e, soprattutto, non garantiscono l’autonomia necessaria per fare il bene del territorio. Per questo la nuova sigla si porrà al centro e cercherà di dialogare con entrambi gli schieramenti “nell’interesse dei pugliesi”.
Già dai primi vagiti, però, fanno intendere che potrebbero diventare il vero ago della bilancia per il governo. “Non appoggeremo Introna in consiglio” hanno chiarito da subito. Criticità che potrebbe ripetersi spesso e volentieri: assieme ai quattro consiglieri Udc, infatti, annullano la maggioranza del centrosinistra. E la situazione governabilità si complica e non poco.

“Alcuni dei miei ex compagni di partito mi hanno attaccato”, ha spiegato Canonico, “loro vivono il problema delle poltrone come un fatto di vita o di morte”. Due di loro, invece, tengono a precisare che hanno rinunciato a diventare capigruppo dei loro ex partiti per fare politica. Mentre Canonico ha rispedito al mittente l'invito a sedersi sulla poltrona di vice presidente dell’aula consiliare.
Non vi è neanche un accenno di frustrazione (da parte di Canonico e Olivieri) per la mancata presenza in giunta. “Vi ambivo, non lo nascondo”, ha ammesso Olivieri, “ma ancora di più ambivo a che l’Idv chiarisse le dinamiche del confronto con il presidente Vendola e con gli altri partiti della coalizione”.

Sono state altre le questioni. Come il capitolo compattezza del Pd, al momento dilaniato dalle diverse correnti. La caduta della candidatura di Maniglio a presidente dell’assise è una dimostrazione lampante. “Arriva una chiamata da Roma e il segretario cambia completamente linea”. Degli ex compagni, di certo quello con cui rimarrà “una buona relazione” è Michele Emiliano.
Stessa contrapposizione ha contraddistinto il rapporto tra Olivieri e il segretario regionale Zazzera. “Con Di Pietro c’è sempre stato un ottimo rapporto”, ha detto, “con tutto il resto del partito, è stato conflittuale sin dal mio ingresso. Il segretario regionale vuole un partito al 2% più che la presenza di altri che mettano in discussione la propria leadership”.

Ma il nodo politico più ingarbugliato da dipanare resta il confronto con Vendola, secondo i tre consiglieri assolutista e poco democratico. A tal punto da voler decidere anche il vice in consiglio. “Fa molta demagogia sui costi della politica, visto che ha scelto sette assessori esterni”, ha evidenziato Canonico che ha stuzzicato il governatore anche sulla parità di genere, solo di facciata. “Bene in giunta, ma se guardiamo al sottogoverno, come le asl o gli altri enti controllati dalla Regione, emerge una cattiva impressione”.
Vendola quindi, a dire di Buccoliero, “dovrà cominciare ad aprirsi agli altri: basta con i monologhi”. Ma aldilà di tutto, “avrà mille difficoltà, adesso è molto più debole”. Tanto più se al gruppo dovessero aggiungersi altri due eletti, come difatti Olivieri ha già preannunciato.


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