nuova". Il pugno chiuso infatti lo mostra solo Michele Losappio, assessore al lavoro, fedelissimo di Vendola, che condivide con altri uscenti della giunta (Onofrio Introna, Magda Terrevoli) e del consiglio regionale come Cosimo Borracino, Carlo De Santis e Vito Bonasora, un nuovo cammino dove c'è un pezzo della "storia pugliese". Medici, oncologi, consulenti aziendali, avvocati e amministratori, insegnanti e intellettuali come Franco Chiarello e Raffaele Nigro. Mancano gli operai in Sel, lo ricorda anche Nichi che manca il Movimento Operaio in questo nuovo millennio, quello che nel '900 era protagonista. Cambiano i tempi ma non migliora lo stato del lavoro, "Ma noi, tutti insieme possiamo dmostrare che la precarietà va combattuta, che si può coniugare economia e ecologia, diritto sociale e di libertà, per provare a parlare all'Italia e all'Europa di un posto chiamato Puglia dove non si schiavizza nessuno, non si umilia nessuno. Mettiamo poi al centro la relazione tra maschile e femminili altrimenti non rivoluzioniamo un fico secco". Le donne ci sono nella lista di Sel, non sono una valanga rosa ma sono una presenza di peso, che può scuotere le urne.
Nichi Vendola poi non tralascia i temi nazionali nella convention del Piccinni, ricordando che Berlusconi è al capolinea e che molti oggi stanno riflettendo su dove posizionarsi per il post, "lo sta facendo anche Tremonti. Dopo le regionali il centrodestra è destinato ad una fase di profonda mutazione". Poi Vendola sottolinea il potere perverso della Mafia, "che ha il portafoglio nel mondo. La N'drangheta ora ragiona sui 15 miliardi di euro che transiteranno dall'Expo di Milano ed è dalla Lombardia che i candidati partono alla volta della Locride per andare in processione dietro i santi. Rosario Livatino invece diceva che è importante essere credente ma ancora più importante è essere credibili". Non mancano poi i riferimenti al suo sfidante sulla carta delle regionali Rocco Palese e all'uomo che mai lo amerà Raffaele Fitto: al ministro per i rapporti con le Regioni Vendola ricorda che non gli sarà consentito di vendere la Puglia alle lobbies nucleari o di trafficare con i tubi dell'Acquedotto Pugliese, mentre altre son le parole per Palese: "Ci sono 26 giorni di campagna elettorale, dobbiamo evitare di cadere nei caroselli della polemica. Parliamo della Puglia, dei nostri giovani e dei nostri vecchi perché per me la politica usata come insulto non mi piace, è come una droga, non basta mai. Mi spiace ma io sul ring non salgo, la campagna elettorale deve essere un momento per parole giuste, per abbattere barriere". Citando Adorno Vendola invita i suoi a "mettere dentro la politica pensieri lunghi, parole e storie, quelle del lavoro e quelle del non lavoro. Eleviamo il tono, alziamo lo sguardo, ascoltiamo. Quando la politicà sarà finalmente principio di speranza allora avremo inziato a vincere la scommessa".
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