mercoledì 19 maggio 2010

Vendola: cari consiglieri alla larga dal malaffare- da www.lagazzettadelmezzogiorno.it

di BEPI MARTELLOTTA

BARI - Il commissario tecnico chiama la sua squadra per dare una sterzata: si è già perso troppo tempo a litigare sugli assetti di giunta e consiglio regionale, ora è tempo di cominciare a lavorare sul serio. Il vertice della maggioranza con Nichi Vendola, il primo della nuova legislatura dopo le schermaglie tra il governatore e il Pd sulle nomine di governo e la presidenza del consiglio, nasce con l’ordine di scuderia di tenere i toni bassi, di sedare i mal di pancia e di cominciare a marciare uniti.

L’ordine funziona: bocche cucite sulle presidenze di commissione - il vero valzer delle trattative nel centrosinistra comincerà domani, quando il segretario Sergio Blasi riunirà il Pd per decidere il capogruppo - e volti sereni. Eppure, qualche mugugno, qualche nota stonata è filtrata dalla sala (si chiama proprio «Scuderia») di Villa Romanazzi Carducci. Innanzitutto, l’assenza del capogruppo dell’Italia dei Valori Giacomo Olivieri, con i consiglieri dipietristi a fare conciliabolo fuori dal vertice attorno all’assessore Nicastro. Poi l’abbandono della riunione dei dipietristi. «Dobbiamo limare meglio il modo di stare insieme nella coalizione - dice il segretario Pierfelice Zazzera - poniamo una questione di rispetto nei nostri confronti all’interno della coalizione, ma sono convinto che Vendola sia al lavoro per trovare una soluzione».
Oggi, intanto, Zazzera ha convocato, per le 15, un incontro con il gruppo dei consiglieri. I mugugni, a bocca stretta, arrivano anche quando si prospetta un brusco dietro-front, nei prossimi cinque anni, sull’eolico e le energie rinnovabili». «Non ci sarà nessun freno tirato - assicura Vendola - proseguiremo su quella strada ma ho allertato Nicastro a tenere gli occhi aperti sulle possibiliti infiltrazioni della criminalità».

Qualche Pd appare deluso: «ci si aspettava un po’ di chiarezza sulle linee programmatiche, il piano di governo che Vendola pronuncerà nella seduta di insediamento del consiglio del 27. E invece nulla, solo un ragionamento sulla situazione politica e un invito a serrare le fila». In realtà i messaggi mandati da Vendola ai 38 «colonelli» del parlamentino pugliese non sono di poco conto.

C’è la questione morale che regna sovrana anche in Puglia e con la quale, investita la sua giunta nella precedente legislatura, Nichi vorrebbe chiudere defintivamente i conti. «La questione morale - scandisce all’uditorio - è il vero giubbotto anti-proiettile dei consiglieri regionali». Aggiungerà dopo, parlando con i cronisti, che al centro dell’azione legislativa ci sarà «la moralizzazione della vita pubblica, l’idea di riconnettere la buona politica con la vita quotidiana delle persone, la questione morale a difesa dei beni comuni».

Ecco, spiega, sull’acqua, sull’ambiente, sulla sanità, «su questi temi - sottolinea Vendola - la maggioranza può “sfidare” il governo», invece di occuparsi dei ruoli e degli assetti. E poi c’è «la crisi travolgente, l’ampliamento della povertà, l’aggressione contro il Sud tramite il federalismo, che invece di essere stagione della responsabilizzazione finirà per essere la certificazione della separazione».
Nichi, insomma, volta alto e fa spallucce di fronte agli interrogativi sugli assetti in Consiglio, chiusa con la vittoria la partita sulla presidenza del Consiglio assegnata al fido Onofrio Introna. Antonio Maniglio, l’ex sfidante, ascolta silenzioso. «Ci sono le legittime aspirazioni di ciascuno, ma le ragioni dei partiti devono confrontarsi - dice - con lo spirito di coalizione. Quanto alle commissioni, è materia consiliare e dunque ho dato mandato ai capigruppo di discuterne con gli altri»


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